In un’epoca in cui la tecnologia non è più solo uno strumento ma un linguaggio che modella il reale, The Bunker Magazine nasce per raccontare la cultura digitale con uno sguardo critico, curioso e consapevole. Siamo una rivista online e un laboratorio editoriale che esplora le connessioni tra innovazione, etica, geopolitica, arte, musica, gaming e le molte espressioni dell’underground che abitano la rete.
Ogni settimana approfondiamo i cambiamenti che attraversano la società contemporanea, partendo da una domanda semplice e radicale: cosa sta cambiando, e in che modo ci riguarda davvero?
Dall’intelligenza artificiale ai nuovi linguaggi digitali, dalle estetiche della rete alle trasformazioni del lavoro, osserviamo il mondo con una prospettiva ampia, capace di unire analisi e immaginazione. The Bunker non rincorre i trend: li attraversa. Non offre risposte facili, ma costruisce domande.
Ogni articolo, ogni rubrica, ogni voce pubblicata contribuisce a creare un ecosistema editoriale coerente, pensato per un’esperienza di lettura attiva. Scorrere i nostri contenuti significa scegliere di comprendere invece di subire, di restare presenti invece di perdersi nel rumore.
Crediamo che la cultura digitale non sia un fenomeno passeggero, ma il luogo in cui si ridefiniscono i confini del possibile. Per questo raccontiamo la tecnologia non come pura innovazione tecnica, ma come forza culturale e sociale che trasforma il pensiero, le relazioni e le identità.
A chi ci legge offriamo una prospettiva lucida, rigorosa ma mai accademica. Ci rivolgiamo a chi cerca uno spazio di analisi autentico, capace di accogliere la complessità senza semplificarla. In un mondo in cui gli algoritmi costruiscono realtà parallele, The Bunker sceglie la profondità come forma di resistenza. Osserviamo, decifriamo, raccontiamo. Lo facciamo con la convinzione che capire il presente sia il primo passo per immaginare un futuro diverso — più consapevole, più umano, più nostro.
Giornalista freelance, content creator e social media manager, Alessandro Mancini si laurea in Editoria e Scrittura all’Università La Sapienza di Roma. Dal 2016 fonda e dirige Artwave.it, rivista online dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, di cui è stato direttore editoriale fino al 2020. La sua scrittura unisce analisi e sensibilità sociale, con un’attenzione costante ai temi del lavoro, delle disuguaglianze e dei diritti. Nella sua attività editoriale esplora il rapporto tra arte e società digitale, indagando come la cultura visiva contemporanea rifletta le trasformazioni economiche e politiche del nostro tempo. Con uno stile diretto e analitico, racconta l’evoluzione culturale attraverso linguaggi accessibili ma profondi.
Classe 1999, è un’educatrice e mediatrice museale che unisce competenze storiche e sguardo contemporaneo. Laureata in Storia dell’arte all’Università degli Studi di Firenze, ha discusso una tesi dedicata al concetto di riproducibilità nella crypto-arte, approfondendo le nuove estetiche digitali. Collabora con importanti istituzioni culturali toscane — tra cui Fondazione Palazzo Strozzi, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Pistoia Musei e Museo del Tessuto — dove si occupa di didattica e mediazione culturale. Nei suoi articoli affronta i temi della fruizione museale e della contaminazione tra arte, tecnologia e pubblico, con uno sguardo che unisce rigore e sensibilità narrativa.
Studiosa di Cina e fotografa, intreccia ricerca artistica e antropologica per raccontare la società cinese contemporanea. Dopo la laurea in Lingua Cinese all’Università Ca’ Foscari di Venezia, vive in Cina tra il 2016 e il 2020, dove frequenta un master in Storia dell’Arte alla China Academy of Art di Hangzhou, con una tesi sull’iconografia buddhista delle grotte di Mogao a Dunhuang. Collabora con China Files, per cui cura la rubrica Chinoiserie, e scrive per diverse riviste italiane e internazionali. Attraverso la fotografia e la scrittura esplora il dialogo tra tradizione e modernità, indagando come la cultura visiva rifletta i mutamenti sociali della Cina globale.
Filosofo e artista digitale, Francesco D’Isa ha esposto in gallerie e centri d’arte internazionali, fondendo riflessione teorica e sperimentazione visiva. Dopo l’esordio con la graphic novel I.(Nottetempo, 2011), pubblica romanzi e saggi per Hoepli, effequ, Tunué e Newton Compton. Tra le sue opere più recenti: La Stanza di Therese (Tunué, 2017), L’assurda evidenza (Tlon, 2022), Sunyata (Eris, 2023) e La rivoluzione algoritmica delle immagini (Sossella, 2024). Direttore editoriale della rivista L’Indiscreto, scrive e disegna per testate italiane e straniere. Insegna Filosofia e Illustrazione in istituti e accademie, portando avanti una ricerca che intreccia pensiero, immagine e tecnologia.
Storica dell’arte esperta di nuove tecnologie e media digitali, Laura Cocciolillo analizza l’impatto dell’innovazione sull’arte contemporanea. Dal 2019 collabora con Artribune, dove segue rubriche dedicate all’arte dei nuovi media. Nel 2020 fonda Chiasmo Magazine, rivista indipendente di arte contemporanea che promuove un dialogo tra linguaggi visivi e sperimentazione culturale. Dal 2023 è web editor per Sky Arte e cura per art-frame la rubrica “New Media”, dedicata all’arte digitale e alle estetiche post internet. Con un approccio critico ma divulgativo, indaga i confini tra arte, tecnologia e percezione, restituendo una visione dinamica e consapevole della cultura visiva attuale.
Leonardo Bianchi è giornalista e scrittore, tra le voci più lucide del giornalismo investigativo e dell’analisi mediatica italiana. Collabora con Internazionale, Valigia Blu e il Manifesto, occupandosi di politica, disinformazione e culture digitali. È autore della newsletter Complotti!, in cui esplora il mondo del complottismo e della radicalizzazione online. Il suo ultimo libro, Le prime gocce della tempesta, indaga miti, armi e ideologie dell’estrema destra globale. Con uno stile nitido e documentato, Bianchi racconta i processi sociali che attraversano il web, ponendo uno sguardo critico sulle narrative tossiche e sulle dinamiche culturali della rete contemporanea.
Nata nel 1992, Martina Maccianti scrive per esplorare i linguaggi del presente e del futuro. Le sue ricerche attraversano i territori del desiderio, dell’utopia e della trasformazione, alla ricerca di nuove forme di pensiero e di esistenza. Nel 2022 fonda Fucina, progetto di divulgazione e riflessione dedicato ai nuovi immaginari culturali. La sua scrittura unisce sguardo filosofico e tensione poetica, proponendo narrazioni che interrogano il rapporto tra individuo e collettività nell’era digitale. Con toni intimi ma lucidi, invita a ripensare la contemporaneità come spazio aperto di possibilità, dove linguaggio e sogno diventano strumenti di resistenza e rinascita.
Critico d’arte e studioso di videogiochi, Matteo Lupetti analizza l’intersezione tra estetica, tecnologia e politica. Collabora con Artribune, il Manifesto e testate internazionali, occupandosi di arte digitale e media interattivi. È stato parte della redazione della rivista Menelique e della direzione artistica del festival Cretecon. Nel 2023 pubblica UDO. Guida ai videogiochi nell’Antropocene (Nuove Sido), saggio che ripensa il videogioco come strumento per comprendere il cambiamento climatico e le nuove ecologie del non umano. La sua ricerca indaga il videogioco come linguaggio critico e come territorio in cui la cultura contemporanea ridefinisce il rapporto con il reale.
Musicista e clarinettista, Pierluigi Fantozzi (1995) unisce formazione accademica e curiosità sperimentale. Diplomato all’Accademia Nazionale del Jazz di Siena e laureato al Conservatorio di Bologna, esplora le connessioni tra improvvisazione e elettronica, collaborando anche con il centro di ricerca Tempo Reale. Dal 2023 fa parte del team di Controradio, dove realizza interviste a protagonisti della scena musicale internazionale. Come speaker conduce Passabanda, programma che racconta suoni e visioni del contemporaneo. La sua ricerca artistica attraversa generi e tecnologie, fondendo jazz, sound design e cultura elettronica in un linguaggio sonoro in continua evoluzione.
Conosciuta anche come Viola Valéry, nasce a Firenze nel 1996. Giornalista, scrittrice e memer, unisce cultura pop e riflessione critica con uno stile ironico e tagliente. Si laurea in Letteratura comparata alla Sorbonne Nouvelle di Parigi con una tesi sulle nuove scritture del web, proseguendo poi gli studi in giornalismo culturale al City College di New York e all’Accademia Treccani di Roma. Collabora con diverse realtà editoriali, culturali e radiofoniche — tra cui Controradio Firenze e Radio Raheem Milano. Nei suoi testi indaga la cultura online, i linguaggi digitali e l’immaginario collettivo della generazione internet.

